Allevamento Boxer del Ducato di Parma e dell'Ottava Meraviglia

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BOXER - Cuccioli

  • Per ricevere informazioni sui cuccioli attualmente disponibili, potete contattattarci ai seguenti recapiti:
    cell. (mobil) 0039.348.7780987 (Alberto) cell. (mobil) 0039.329.3069090 tel : 0039.0521.989257 Allevamento/Kennel

    email: boxer@boxerdelducatodiparma.com




    IMPORTANTE!

    Solitamente preferiamo che i nostri cuccioli non lascino l'allevamento prima dei 70-75 giorni di vita (per un buon imprinting è fondamentale che i piccoli restino un pò di tempo con i fratellini e con la madre), provvisti di almeno le prime tre vaccinazioni, privi dei parassiti intestinali, con il microchip già inserito e le relative iscrizioni all'anagrafe canina. Ogni cucciolo (bianchi compresi) viene ceduto con il relativo contratto di compravendita, a tutela sia dell'acquirente ma anche del cane.


    E' molto importante che il futuro acquirente si informi bene, e prenda in considerazione tutti i pro e i contro che riguardano l'acquisto del cucciolo, per non doversene pentire in futuro, soprattutto per il bene del cane. Ci si può documentare in vari modi, magari affidandosi ad un buon libro, che sarà sicuramente d'aiuto e che darà le risposte giuste a molti interrogativi. Troverete indicazioni sulla scelta del cucciolo, sulla sua alimentazione, educazione, salute etc...
    Consigliamo, soprattutto, di visitare più allevamenti, per poter confrontare così i diversi metodi di selezione e per sentire pareri diversi. In questo modo ci si può inoltre rendere conto delle condizioni igienico sanitarie in cui vivono i riproduttori ed i cuccioli e, cosa ancora più importante, si può verificare il tipo di rapporto che l'allevatore ha con i cani. Un buon allevatore tiene bene i suoi cani ed è molto amato da loro. Anche se i cani fossero tenuti in condizioni ideali dal punto di vista igienico-sanitario, se non conoscono l'allevatore, non gli fanno festa quando lo vedono o se(peggio che mai) mostrano di temerlo, potete esser certi che non è un buon allevatore, e non lo diventerà mai.
    Date poi la giusta "importanza" alle cose che vi potrebbe capitare di sentir dire: certi "pettegolezzi" sull'operato dei colleghi devono lasciare il tempo che trovanun allevatore che spreca il proprio tempo a raccontare i presunti fatti altrui è da scartare a priori! Un buon allevatore non teme la concorrenza.
    Non abbiate timore a fare ogni domanda possibile, anche la più banale: un allevatore serio risponderà con pazienza e piacere ad ogni quesito. Solo in questo modo eviterete brutte sorprese e vi renderete conto se il boxer è il cane giusto per voi ma, soprattutto, se voi siete i compagni ideali per lui!
    Ricordatevi che il boxer è in grado di dare tanto amore, ma ha il diritto di riceverne altrettanto!

    Il Boxer Bianco
    Come molti sapranno, questa varietà non è riconosciuta dallo standard di razza. Il colore bianco, se eccedente un terzo del mantello, è, infatti, fuori standard. Anche per questo i cuccioli di tale colore sono sempre stati considerati le pecore "nere" della famiglia e, in moltissimi casi, soppressi subito dopo la nascita.
    Nel nostro allevamento curiamo i neonati bianchi esattamente con lo stesso amore che dedichiamo ai loro fratelli "in standard", e richiediamo anche per loro il pedigree. Riteniamo corretto che non siano ammessi alla riproduzione, ma troviamo inumano negar loro la vita.
    I cuccioli bianchi si differenzaino dai "pregiati" fratelli fulvi o tigrati esclusivamente per il colore del mantellol. Morfologicamente e caratterialmente sono identici, e anche per quanto riguarda la salute. Il mantello può essere bianco, o bianco con macchie nere, fulve o tigrate. Si tratta di boxer a tutti gli effetti, cambia solo il colore.
    Per quanto riguarda l'Italia, ci sono novità interessanti che riguardano il boxer bianco in materia di rilascio del pedigree. Infatti l'E.N.C.I. (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana) ha accolto le normative della F.C.I. (Federazione Cinofila Internazionale) in materia di certificati genealogici.
    "Per quanto riguarda il rilascio di certificati genealogici a soggetti nati da genitori iscritti al Libro Genealogico, che presentano un mantello non previsto dallo standard di razza, è stata recepita la normativa F.C.I. in vigore che prevede l'iscrizione di tali soggetti al libro Genealogico con la dicitura "soggetto non ammesso alla riproduzione" qualora il colore del mantello è incluso tra i difetti di eliminazione, da squalifica, o non è previsto dallo standard stesso".
    Se ne deduce quindi che è possibile richiedere il rilascio del pedigree anche per i cuccioli bianchi: l'unica differenza è che sul documento verrà segnalato che si tratta di soggetti non ammessi alla riproduzione.

           

    PERCHE’ COMPRARE UN CUCCIOLO IN UN ALLEVAMENTO?

    Perché un buon allevatore, solitamente:
    ° Controlla sanitariamente, per sincerarsi dall’esenzione di malattie genetiche (ecodoppler * displasia ufficiali), la fattrice prima di farla coprire ed anche il maschio.
    ° cerca di far unire soggetti che, oltre dal punto di vista sanitario, possano migliorarsi anche dal punto di vista morfologico. Quindi, un cucciolo acquistato in allevamento, sarà senz’altro un cane in “tipo”, anche quelli “meno belli”. Se ritiene di aver trovato lo stallone adeguato per la propria femmina, un buon allevatore non esiterà a percorrere anche 1.000 km per poter andar da lui a far la monta.
    ° rilascia sempre una garanzia sanitaria scritta di almeno 15 giorni contro le malattie infettive per cui esiste la prevenzione vaccinale, e cioé cimurro, epatite, parvovirosi e leptospirosi.
    ° può mostrarvi, oltre al pedigree dei suoi cani, i certificati di Selezione (per le razze che la prevedono), i certificati di attitudine alla riproduzione, tipo ZTP (sempre per le razze che li prevedono)
    ° non cede mai cuccioli di età inferiore ai 60 giorni, né cuccioli che non abbiano almeno una vaccinazione. Un buon allevatore dovrebbe consegnare il piccolo con almeno le prime 3 vaccinazioni effettuate e anche le sverminazioni.
    Non è detto che tutti, ma proprio tutti gli allevatori rispondano a tutti, ma proprio tutti i requisiti che abbiamo elencat diciamo, però, che la mancanza anche di uno solo di essi dovrebbe indurci a chiedere spiegazioni.

    E PERCHE’ NON DA UN PRIVATO?

    ° Perché, nella quasi totalità dei casi, il privato non possiede le capacità tecniche per comprendere quali controlli sanitari eseguire e perché eseguirli, visto che hanno un’incidenza economica notevole. Quindi, gli acquirenti dei cuccioli non avranno la sicurezza di averne uno che provenga da genitori esenti da malattie genetiche.
    ° Solitamente, fa coprire la propria cagna da un maschio che possiede un amico od il vicino di casa, solo perché gli è affezionato, ovviamente senza pagare la monta… Di conseguenza, i cuccioli che nasceranno non avranno quasi mai quelle caratteristiche caratteriali e morfologiche proprie di un buon soggetto.
    ° Un privato non si cura certo di addestrare la propria cagna (od il proprio cane) per poterla portare alle prove di lavoro o selezione previste per la razza:quindi, non potrà mai certificare ufficialmente che i soggetti accoppiati sono stati “selezionati”.
    ° Non ha, solitamente, le nozioni tecniche per comprendere quanto sia importante per i cuccioli un buon imprinting ed una buona socializzazione: quindi tende a vendere i cuccioli appena possibile, staccandoli dalla madre prematuramente (cuccioli che, quasi sicuramente, avranno in seguito piccoli o grandi problemi di socializzazione).
    Premesso tutto questo, non è difficile rispondere alla domanda di partenza: il cucciolo va comprato da un (buon) allevatore per le garanzie sanitarie e morfologiche che rilascia con il suo lavoro. Anche se tutto questo lavoro incide, naturalmente, sul prezzo di vendita (ma che lo giustifica ampiamente): un privato vende i cani a cifre molto più basse perché non ha affrontato il “lavoro” che, cucciolata dopo cucciolata, si ripete incessantemente in un allevamento.

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         Sharon del Ducato
           di Parma Ch.Croazia
             Ch.Internazionale

 

 


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