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Il controllo genetico della parentela nel cane con analisi del DNA

 

Introduzione

Le tecniche di biologia molecolare e le recenti scoperte legate al mappaggio dei genomi aprono nuovi orizzonti in tutto l’ambito zootecnico, basti, in tal senso, pensare alla possibilità di allestire dei test diagnostici, basati sullo studio del DNA, che consentano in modo sicuro il riconoscimento di soggetti portatori di un determinato difetto genetico e quindi la messa in opera di piani selettivi mirati che permettano in tempi brevi la completa eradicazione del difetto dall’allevamento, oppure più semplicemente all’identificazione di soggetti portatori di determinati colori del mantello o di altre caratteristiche morfologiche presenti allo stato eterozigote e pertanto nascosti. I marcatori hanno già permesso studi di filogenesi su razze canine che sono state selezionate in ecosistemi assai diversi, con differenti attitudini e con un’ampia variabilità morfologica, quando questi studi, saranno estesi a un maggior numero di individui della popolazione ci permetteranno di meglio comprendere le reali distanze genetiche tra le varie razze. In quest’articolo ci soffermeremo sul controllo genetico della parentela e sui risultati ottenuti dal nostro laboratorio, rimandando a prossime pubblicazioni le altre applicazioni.
Il controllo genetico della parentela
Il libro o registro genealogico rappresenta uno strumento fondamentale per la selezione e
l'allevamento del cane di razza, ma troppo spesso si sente parlare di denunce non corrispondenti alla realtà. L'identificazione dei riproduttori, mediante l’ analisi del loro DNA, permette di controllare in modo inconfutabile la provenienza delle cucciolate, valorizzando così i pedigree dei cani di razza.
E’, infatti, fuor di dubbio che tutti gli studi selettivi ed i piani di controllo rivolti all’impiego di riproduttori scelti e all’eliminazione delle malattie genetiche sono sicuramente destinati a fallire se non esiste la certezza assoluta dell'identificazione dei riproduttori stessi.
A tal proposito, da alcuni anni, presso l'Istituto di Zootecnica della Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano vengono effettuate su richiesta dell’ENCI le diagnosi di parentela (fig.1- 2) nell'ambito di un controllo sperimentale per l'iscrizione al libro genealogico. Tale controllo è stato riservato, fino ad ora, a quelle cucciolate per le quali è stato riscontrato un vizio di forma all’atto della registrazione al libro genealogico. Altre richieste sono state inoltrate da allevatori e privati, al fine di verificare la parentela di particolari soggetti in selezione; infine alcune richieste, relative a controversie tra allevatori, sono pervenute dalla Polizia di Stato e da alcuni tribunali.

Risultati: solo 714 soggetti dei 4119 richiesti dalla Centrale del Libro Genealogico dell’ENCI, si sono sottoposti ai controlli per poter così ottenere l’iscrizione. Di questi il 7,5 % dei cuccioli esaminati non corrisponde al padre dichiarato dall'allevatore (fig. 3) con una progressiva diminuizione di questa percentuale negli anni. Per quanto riguarda i test richiesti direttamente dagli allevatori, in particolari situazioni in cui l'allevatore non era certo dell'identità dello stallone, si è visto che il 53,8% dei cuccioli non corrisponde al presunto padre .
Bisogna comunque specificare che la percentuale di errore osservata non può essere considerate rappresentativa di un vero e proprio controllo statistico, in quanto si basa su diagnosi di parentela effettuate su commissione dell’ENCI o di privati, in casi che a monte presentano delle irregolarità.
Ma questi risultati, rappresentano sicuramente una chiara indicazione e indicano l'importanza dell'applicazione di tale controllo per le iscrizione delle cucciolate al libro genealogico e quindi per la selezione, la salute ed il benessere del cane di razza.


Conclusioni
Grazie a queste moderne tecniche molecolari, anche gli allevatori di cani hanno preso coscienza che esiste un metodo sicuro per poter riconoscere paternità e maternità errate. La percentuale di diagnosi negative si è decisamente ridotta negli anni con un quadro analogo a quello che è avvenuto in altre specie animali dove da più tempo si applicano queste tecnologie.
Con l’applicazione delle norme tecniche del Libro Genealogico la percentuale di soggetti da sottoporre ad analisi aumenterà considerevolmente e ciò porterà ad una migliore valorizzazione dei cani iscritti, la cui veridicità genealogica non ammetterà incertezze.
Per poter offrire all’utente un servizio più rapido e completo, nell’ambito Dell’Istituto di Zootecnica della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Milano, si è dato il via ad uno Spinoof, la VETOGENE, società collegata all’Università che offre agli allevatori di cani e alle Associazioni di Razza i suoi servizi di consulenza sulla genetica, sull’etologia del cane e sulle analisi del DNA.
Prossimamente ci occuperemo in queste pagine delle altre applicazioni di queste tecniche: eredità patologica, filogenesi, identificazione di caratteri morfologici e comportamentali.
Stiamo assistendo all’aprirsi di nuovi orizzonti di cui attualmente riusciamo a vedere una sola parte, ma auspichiamo che anche nel cane questi studi possano aumentare. Il limite principale al mappaggio del genoma canino è rappresentato soprattutto dagli scarsi finanziamenti. Infatti per il cane non esistono finanziamenti analoghi a quelli per l’uomo o altri animali, dove si è ottenuta una mappa ad alta risoluzione delle basi nucleotidiche che si susseguono nel genoma.

 

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